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“Se la pianta piccola cresce storta, l’albero non sarà mai dritto”
Con questa frase, Nicette Sergueef, osteopata francese di fama mondiale, volle far capire come un intervento osteopatico nei bambini o addirittura nei neonati permetta una diminuzione importante delle probabilità che si instaurino delle problematiche durante i primi anni di vita, e anche in futuro.
Oltre ai vari controlli che si possono e devono fare per salvaguardare la salute dei nostri figli, ci possono essere degli accorgimenti che gli stessi genitori possono mettere in atto al fine di prevenire delle disfunzioni, ridurle, o addirittura eliminarle.
Perciò ho deciso di stilare una piccola lista di 5 consigli, che messi in relazione a vari disturbi che si presentano molto spesso sui corpicini dei nostri piccoli, possono essere utili a tutti i genitori.

  • Caso di giostrina troppo vicina agli occhi del bambino

    Caso di giostrina troppo vicina agli occhi del bambino

    “OCCHIO” AI CARILLON         Quando il bambino è molto piccolo e passa la maggior parte del suo tempo nella carrozzina, spesso si usano delle giostrine musicali o dei carillon con dei pupazzetti che si muovono sopra la carrozzina per catturare l’attenzione del piccolo. Anzitutto bisogna stare attenti a non posizionarli troppo vicino a vostro figlio per evitare che sforzi la vista, dato che è inevitabile che il piccolo non osservi quei giocattoli per lui tanto attraenti. Inoltre è utile fare in modo che tutto ciò che cattura la sua attenzione, come i carillon stessi, giocattoli, o anche semplicemente le voci degli adulti non provengano sempre dallo stesso lato, cosicché non venga costretto a girarsi in ogni situazione dalla stessa parte. In questo modo si rischierebbe maggiormente di sviluppare un lato anziché l’altro, sia da un punto di vista uditivo, visivo e spaziale.

  • NO AI BERRETTI STRETTI!          La plasticità ossea dei neonati permette l’instaurarsi di asimmetrie soprattutto
    La musica è sicuramente piacevole da ascoltare, ma in questo caso si è un po' esagerato...

    La musica è sicuramente piacevole da ascoltare, ma in questo caso si è un po’ esagerato…

    craniali (le cosiddette plagiocefalie posizionali) che porterebbero oltre a deficit estetici, anche a disfunzioni di vario genere e sicuramente di importanza maggiore. Bisogna così evitare che i neonati portino dei copricapi molto stretti o qualsiasi altro accessorio o indumento che comprima la struttura ossea. Evitare che stiano per molto tempo anche nei seggioloni in quanto l’appoggio continuo del capo sulla testiera può modificare la simmetria delle ossa craniali. Altro consiglio: spronarli a giocare da una posizione prona, ovvero a pancia in giù, così da evitare sempre l’instaurarsi delle suddette asimmetrie (o se già presenti il peggioramento delle stesse) e sviluppare la muscolatura paravertebrale.

  • PRESERVARE IL COLLO         Il Torcicollo Miogeno Congenito è molto ricorrente nei bambini e consiste nella rigidità di uno dei due muscoli sternocleidomastoidei, perciò la testa risulta inclinata da un lato e ruotata dall’altro. Sono tante le cause che lo possono scatenare. Tra i consigli che si possono dare ai genitori per cercare almeno di non farlo progredire c’è quello di avvicinarsi al bambino dal lato opposto alla rotazione del capo, soprattutto quando gli si dà da mangiare o quando lo si sprona per giocare; posizionarlo durante il sonno in una posizione che eviti l’accorciamento del muscolo; portarlo, durante le passeggiate, anche con il suo dorso contro il petto del genitore per fare in modo che il suo capo non sia ruotato, favorendo oltretutto anche la possibilità per il bambino di stare “faccia al mondo”, sviluppando così anche la sua curiosità;
    Varie tipologie di babywearing

    Varie tipologie di babywearing

    tuttavia anche questa metodica ha le sue controindicazioni se praticata a lungo, quindi sarebbe bene non esagerare. Infine, l’uso delle fasce (il cosiddetto “babywearing”) per portare il proprio bambino a spasso sul proprio dorso fa sì che il bambino stesso si trovi con la testa sempre ruotata da un lato; perciò se ci tenete tanto a questo tipo di “trasporto”, per trovare un giusto compromesso, usatela pure, a patto che cambiate spesso posizione e il lato della testa del vostro piccolo.

  • A PIEDI NUDI         Tra le problematiche più frequenti vi è anche quella dei piedi piatti.
    L'utilità di farli camminare scalzi

    L’utilità di farli camminare scalzi

    Sui consigli da dare ai genitori non si può trascurare il fatto che in un piede piatto gioca un ruolo molto importante lo stato dei legamenti e dei muscoli di questo distretto. Se alcuni di questi non sono tonici come dovrebbero essere, l’altezza dell’arco plantare diminuisce e i genitori oltre a far controllare il proprio bambino da chi di dovere, possono anche aiutare il proprio figlio con alcuni accorgimenti. Quali? Giocare con lui facendogli raccogliere (o almeno raggruppare) degli oggetti da terra con i piedi; farlo camminare sui bordi laterali dei piedi sempre mettendogliela sottoforma di gioco; e infine preferire nel bambino che si trova agli inizi della deambulazione lo sviluppo della propriocezione attraverso il contatto diretto dei piedi col pavimento, anziché l’utilizzo di scarpe (il più delle volte da ginnastica) con un fondo di gomma sotto i piedi che non permette di sviluppare la sensibilità.

  • sorriso e lingua

    Deglutizione e suzione a parte, la lingua ha bisogno di fare anche altri movimenti…

    MANGIARE COI MOVIMENTI GIUSTI         La suzione e la deglutizione sono delle attività complesse che possono portare delle disfunzioni già dall’allattamento. Queste implicano dei movimenti della lingua che sono collegati all’apertura o chiusura della bocca e all’utilizzo di altri muscoli presenti all’interno della cavità buccale stessa che permettono il passaggio del latte (o comunque degli alimenti) e della saliva. Quando si presentano queste problematiche è utile insegnare ai bambini un po’ più grandi a tenere la lingua dentro la bocca; inghiottire la saliva con le labbra chiuse e mettendo la punta della lingua nella parte anteriore del palato, quindi immediatamente dietro agli incisivi superiori; farlo finché questo movimento non diventa automatico. Sono dei semplici consigli che possono rivelarsi molto utili, nonostante il meccanismo fisiologico e meccanico che c’è dietro sia abbastanza complicato.

Con questa mini-lista di consigli si sono affrontati brevissimamente vari argomenti che aprono le porte a molte riflessioni e pensieri; nei prossimi articoli vedremo di approfondirli meglio.
Intanto se ciò che avete appena letto ha suscitato in voi delle curiosità o dei dubbi, non esitate a scrivere. Sono sempre disposto a rispondere a ogni vostra curiosità.

Marco Zallu, Osteopata D.O.

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